SE PARTI SAI COSA LASCI, MA NON SAI COSA TROVI: Consigli per affrontare al meglio il trasferimento all’estero 

 

Vivere all’estero è una realtà sempre più diffusa oramai e Londra è un tipico esempio di città europea multiculturale. Come psicoterapeuta italiana a Londra, lavoro principalmente con gli italiani residenti in questo Paese, entrando in contatto quotidianamente con il mondo degli Expat (colui che risiede in un paese straniero).

Chi si trasferisce all’estero si trova ad affrontare diverse situazioni stressogene tra cui la partenza, il viaggio, la separazione, l’incontro con l’incognito. Tutti questi eventi hanno un impatto altamente emotivo e spesso creano vissuti di ansia e angoscia. L’equilibrio pregresso si rompe e l’individuo si trova a convivere con un senso di incertezza, estraniamento e solitudine.

Ogni individuo è unico e irripetibile ed affronterà a proprio modo la separazione. È possibile però indentificare dei fattori comuni che caratterizzano le storie degli Expat.

COSA PUOI FARE PER AFFRONTARE MEGLIO IL TRASFERIMENTO?

Lavorare sulla motivazione

Il perché si decide di partire. La motivazione è il motore che ti spinge ad intraprendere determinate azioni. Più la motivazione sarà intrinseca, cioè legata al nostro mondo interiore (es. passioni, desideri, ecc.), più facile sarà adattarsi e vedere il bello del nuovo posto. Se la motivazione è, invece, ancorata principalmente a fattori esterni, il distacco sarà più difficile da elaborare. Per esempio, coloro che non hanno scelto in prima persona di trasferirsi (es. bambini, partner, studenti) risultano essere più vulnerabili in una situazione di trasferimento.

Trovare la tua motivazione intrinseca può aiutarti a cambiare modo di affrontare il trasferimento. Anche se cause maggiori ti hanno portato all’estero, puoi gradualmente trovare un motivo personale per viverci. Inizia a chiederti se esiste un bisogno personale che può essere soddisfatto dall’essere in un nuovo Paese, se c’è qualcosa che può piacerti e appassionarti… ricerca la novità che può espandere ed esercitare le tue capacità.

Inoltre, nella tua scelta non escludere a priori un ritorno, perché nessuna decisione deve e può dirsi definitiva. È importante non imporsi di non tornare (magari per paura del giudizio o di un fallimento) e allo stesso tempo non precludersi nessuna possibilità.

Modificare le aspettative

Cosa ci si aspetta, cosa si immagina possa accaderci nel nuovo Paese.

Tendenzialmente chi si affaccia al nuovo paese con aspettative positive, sarà agevolato rispetto a chi si approccia aspettandosi di fallire. Avete mai sentito parlare della profezia che si autoavvera?  È una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa.

Un esempio: vi convincete di non essere in grado di passare un esame, studiate, ma al momento della prova siete così agitati che non riuscite a rispondere nemmeno alle domande più semplici. È una magia fattibile da tutti!  Allo stesso modo, se vi convincete che non ce la farete mai a parlare in inglese o a superare un’interview, sarà molto più probabile che fallirete.

Allora, cercate di pensare positivo. La nostra mente ci permette di leggere e vivere la realtà in diversi modi, ed i nostri pensieri (comprese le aspettative) sono precursori delle nostre azioni. Pensare di riuscire in un obiettivo, aumenta la probabilità di mettere in atto azioni e comportamenti vincenti.

Potete iniziare ad immaginare di essere la persona che volete essere davvero e di raggiungere tutto quello che avete sempre sognato.

 

Non fermarti alla prima impressione

Che succede appena arrivati nel nuovo Paese? Così come la prima impressione che abbiamo nella conoscenza di una nuova persona ci influenzerà pressoché tutta l’opinione della stessa, allo stesso modo la prima impressione del nuovo luogo andrà ad influenzare il modo in cui percepiremo successivamente.

Per esempio, come veniamo accolti, come sarà il nostro primo alloggio, come sarà la ricerca dell’alloggio, chi  incontriamo, ecc. Sicuramente un aspetto cruciale di tali condizioni è quanto il nuovo Paese sia portato all’accoglienza dello straniero o quanto, al contrario, tenda a stigmatizzarlo ed isolarlo.

Le condizioni strutturali di un Paese non possiamo sicuramente modificarle. Quello che possiamo fare è non fermarci alla prima impressione, ma continuare a cercare qualcosa che ci possa piacere e trovare qualcosa che ci faccia cambiare idea.

Prova del cibo nuovo, frequenta più persone del posto non fermandoti alle prime che trovi…in poche parole, apriti a nuove possibilità ed esplora!!

Incrementare la resilienza

La resilienza è la capacità personale di affrontare e superare le situazioni avverse e le difficoltà. Avere un buon grado di resilienza è fondamentale per adattarsi in un nuovo contesto.

La resilienza è correlata a fattori individuali come un buon senso di autoefficacia e autostima, consapevolezza emotiva, e a fattori interpersonali, come una buona rete sociale di sostegno e buona capacità relazionale. Questa capacità cambia da persona a persona e può essere incrementata nell’arco della vita.

Puoi aumentare il tuo senso di autostima ed autoefficacia facendo attività nelle quali  ti senti più sicuro e rimanendo aperto a cogliere feedback positivi provenienti dall’esterno.

Diventare consapevole delle tue risorse e dei tuoi limiti, oltre che del modo in cui sei portato a leggere il mondo. Con che lenti guardi te stesso, il mondo e gli altri? Quanto spesso ti dici “non ce la posso fare, sono un perdente?” o “il mondo esterno ce l’ha con me”. Inizia a focalizzarti su ciò che possiedi, piuttosto che su ciò che ti manca, e a concentrarti sulle soluzioni, piuttosto che sui problemi.

 

Un percorso di psicologia può essere di supporto nell’adattamento al nuovo ambiente. La psicoterapia può aiutarti a scoprire quelle risorse a te sconosciute e a incrementare la tua resilienza. Come psicologa italiana a Londra offro supporto psicologico a tutti quegli italiani che vogliono intraprendere un percorso nella loro lingua madre.